La lingua albanese (in albanese gjuha shqipe /ˈɟuha ˈʃcipɛ/, nome nativo gluha arbëreshe o arbërishtja, storicamente e colloquialmente anche conosciuto come arbërore[2]) è una lingua indoeuropea appartenente all'omonimo gruppo linguistico. La lingua albanese è composta da due sottogruppi, il tosco (toskë) ed il ghego (gegë), due varietà parlate rispettivamente nel sud e nel nord dell'Albania, le quali sono parte di un gruppo linguistico più esteso[3]. Alcuni studiosi suggeriscono che sia l'unico sopravvissuto del gruppo illirico parlato un tempo nella penisola balcanica sud-occidentale, mentre altri suggeriscono che possa essere imparentato più con l'antico daco, un tempo parlato in Mesia e in Dacia. È una lingua parlata da circa 7,6 milioni di persone principalmente in Albania (3 002 859 nel 2012[4]), Kosovo (1,7 milioni nel 2012[5]), Macedonia (600 000 nel 2002[6]), Montenegro (80 000 nel 2006[6]), e diffusa in comunità etniche albanesi in altre aree geografiche d'Europa e zone dei Balcani, come in Grecia (10 000 locutori toskë nel 2000-2002[7], più 150 000 arvaniti[8]) e i 443 550 immigrati dall'Albania, Turchia (15 000 nel 1980[7]), Bulgaria (1000 nel 1963[6]), così come dai gruppi della diaspora in Italia (260 000 arbëreshë nel 1976[9], cui vanno aggiunti i 482 627 immigrati dall'Albania [10]). In Italia è parlato storicamente dalle comunità albanesi arbëreshë, dove gode di uno status di co-ufficialità[11] ed è tutelato in alcune regioni. Nel resto del mondo, in seguito alle migrazioni del XX secolo i parlanti albanesi si possono trovare numerosi in Australia, Nuova Zelanda, Svizzera, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Argentina, Brasile, Canada e Stati Uniti |
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